Il TCF (Transparency and Consent Framework, in inglese) v2.2 rappresenta un punto di svolta nel mondo della pubblicità digitale. Ha dato vita a significative implicazioni per i proprietari di siti web e app per mobile, così come per i partner ad tech. Esploriamo le origini, l’evoluzione e alcune considerazioni chiave sul TCF v2.2 per avere una visione d’insieme sul suo impatto nel mondo dell’advertising digitale e delle strategie di monetizzazione.
TCF v2.2 di IAB – un quadro legislativo per una pubblicità digitale responsabile
Il TCF v.2.2 di IAB Europe (ossia l’International Advertising Bureau europeo) si pone l’obiettivo di garantire standard di sicurezza, trasparenza e consenso per attività che raccolgono i dati personali degli utenti a scopi pubblicitari mirati. Il TCF fornisce un framework pensato per offrire un’adeguata protezione dei dati sensibili e ottimizza la comunicazione per editori di siti web e app, inserzionisti digitali e fornitori di tecnologia pubblicitaria.
Dal TCF v1.1 al 2.2: adattamento al GDPR e conformità alla privacy dei dati
La prima versione del TCF ha avuto un ruolo importante sul tema della privacy dei dati. È stata introdotta dall’IAB, un’associazione di categoria che rappresenta più di 700 aziende di comunicazione e pubblicità nell’Unione Europea e negli Stati Uniti.
Risale al 2018 e mira a facilitare la conformità al GDPR e alla Direttiva ePrivacy, ossia due delle leglislazioni in materia di privacy dei dati personali più importanti nell’UE e nel SEE (Spazio Economico Europeo).
Il cambiamento radicale impresso in particolar modo dal GDPR ha portato alla necessità di conformare le pratiche messe in atto dal mondo della pubblicità digitale ai requisiti delle leggi europee, assicurando il consenso dell’utente e il trattamento trasparente dei dati.
Nel 2020, la versione TCF V2.1 (costruita sulla base del framework del TCF 1.1 dell’IAB) si conformava ad alcuni requisiti di legge specifici in materia di consenso, in particolare a seguito del verdetto circa la raccolta del consenso degli utenti di Planet49, la piattaforma tedesca di gaming online. Il verdetto stabiliva che il consenso non poteva essere raccolto tramite caselle preselezionate, come avveniva sulla piattaforma in questione. Nella fattispecie, gli utenti dovevano deselezionare le caselle qualora non volessero accettare il consenso, e venne stabilito che ciò costituiva una violazione della privacy dei dati e del consenso esplicito stabiliti dalle linee guida dell’EDPB.
Oltre a ciò, venne anche stabilita una durata standardizzata dei cookie salvati e delle operazioni connesse a tale tracciamento dei dati degli utenti.
Il TCF v2.2 rappresenta una risposta ulteriore alle norme in evoluzione e ai requisiti legali dell’industria. Introdotta il 16 maggio 2023 e approvata da enti regolatori come l’Autorità Belga per la Protezione dei Dati, presenta dei cambiamenti cruciali e assicura elevata flessibilità e trasparenza per gli editori, gli inserzionisti e gli sviluppatori di app per il web:
- Esperienza utente migliorata: il TCF v2.2 impone di offrire scelte più granulari agli utenti, che dispongono di opzioni più chiare per la personalizzazione delle loro preferenze di consenso. Questo incrementa il controllo che gli utenti hanno riguardo le informazioni esatte che stanno condividendo;
- Opzioni di controllo migliorate per i vendor: gli inserzionisti hanno a dispozione più opzioni per gestire le loro attività. Ciò non solo assicura la conformità alle leggi, ma permette ai vendor di prendere decisioni informate circa le tecnologie di terze parti che implementano nelle loro piattaforme;
- Maggiore selezione di funzionalità: la più recente versione copre una vasta area di scenari in ambito pubblicitario. Il TCF v2.2 è progettato per servire diversi utilizzi per editori, commerciali, inserzionisti e monetizzazioni di app, offrendo un framework più inclusivo e adattabile.
Riassunto dell’evoluzione del TCF IAB (2018-oggi)
Ecco una tabella che riassume l’evoluzione del TCF IAB dal 2018 a oggi. La prima versione TCF 1.1 non era nemmeno supportata da Google, il TCF 2.0 ne ottenne l’appoggio e coprì il 30% del traffico pubblicitario europeo e nel Regno Unito; il TCF v2.2 rappresenta un passo avanti importante con vantaggi per chi si conforma.
Questa tabella ci aiuta a capire come funziona il TCF e come è cambiato nel corso del tempo.
Aspect | TCF v1.1 | TCF v2.0 | TCF v2.2 |
Data di lancio | 25 aprile 2018 | 15 agosto 2020 | 16 maggio 2023 |
Obiettivo principale | Introduzione di una cornice interpretativa iniziale per la gestione del consenso | Allineamento agli avanzamenti tecnologici e legali | Risposta alle norme in evoluzione dell’industria e ai requisiti legali |
Enfasi legale | Allineamento al GDPR e alla direttiva ePrivacy | Sentenza Planet49 e durata delle operazioni dei cookie | Rafforzamento degli standard dell’industria, introduzione dei periodi di retenzione e programmi di conformità più rigidi |
Consenso dell’utente | Inquadramento iniziale per la gestione del consenso dell’utente | Sfide legali specifiche e avanzamenti tecnologici | Miglioramento delle funzionalità a disposizione dell’utente e trasparenza sui dati |
Conformità del vendor | – | – | Introduzione di programmi di conformità per il vendor più rigidi |
Scopo e revisione della descrizione | – | – | Modificazione dei nomi e della descrizione degli scopi |
Rimozione dell’“interesse legittimo” | – | – | Interessi legittimi rimossi per gli scopri dal 3 al 6 (in riferimento alla personalizzazione pubblicitaria) |
Aggiunta di categorie dei dati | – | – | Aggiunta di categorie di dati usate congiuntamente agli scopi |
Miglioramento della segnalazione del consenso | – | – | Supporto per URL di reclamo per interessi legittimi, URL per policy localizzate e un programma di conformità per i vendor più rigido |
Il framework del TCF v2.2 dell’IAB per le CMP
Il TCF v2.2 definisce il ruolo di una piattaforma di gestione del consenso (CMP). Le descrive come “software o fornitore di soluzioni responsabili per lo sviluppo di messaggi, come il banner per i cookie, per informare gli utenti e raccogliere le loro preferenze di consenso per quanto riguarda il processamento dei dati personali”.
Per essere certificate come soluzioni di consenso TCF IAB, le CMP devono fare richiesta di registrazione al TCF su base annuale. Le CMP registrate al programma TCF sono tenute ad aderire alle politiche della versione corrente del TCF. Esse includono la fornitura di trasparenza e opzioni di scelta agli utenti, l’acquisizione e l’archiviazione delle scelte di consenso e la garanzia che tali preferenze vengano comunicate ai fornitori.
Tutte le soluzioni di consenso di Usercentrics sono registrate nel programma TCF, in modo da offrire una conformità costante e automatizzata ai proprietari di siti web. Inoltre, è una piattaforma certificata da Google e conforme ai requisiti TCF per gli editori entrati in vigore nel gennaio 2024, come dichiarato da Google tra i requisiti di una CMP.
Dunque, è di recente introduzione il fatto che il TCF 2.2 è obbligatorio, rendendo fondamentale la conformità al framework per mantenere attivi i flussi di entrata derivanti dalla pubblicità digitale.
È ancora possibile lavorare con fornitori non IAB con TCF v2.2?
Sì, risulta ancora possibile ma a patto che questi siano conformi al framework del TCF per quanto riguarda la richiesta, la raccolta e l’archiviazione del consenso. Non è detto che tutti i partner con cui lavori si siano già conformati, o che lo rispettino del tutto. Questo potrebbe risultare in una violazione della privacy dei dati.
In questi casi, è ancora più importante controllare i dati a cui i fornitori hanno accesso. Usercentrics offre una piattaforma CMP che può raccogliere le informazioni sul consenso per garantire loro la privacy in conformità alla legge.
Inoltre, Usercentrics ha più di 2.200 fornitori di tecnologie e trattamento dei dati nel proprio database, ciascuno con una descrizione e categorizzazione. Potrai, inoltre, aggiungere dei fornitori e dei banner personalizzati, sfruttando l’interfaccia semplificata pensata per favorire la scelta o il rifiuto del consenso agli utenti.
IAB TCF v2.2: linee guida per gli editori
Se sei un editore di siti web e/o di app, dovrai rimanere in conformità e prestare attenzione a fattori chiave del TCF v2.2.
Ecco un riassunto di alcune linee guida importanti da tenere in considerazione per gli editori:
- Interesse legittimo non più presente come base legale: gli editori di app devono necessariamente ottenere il consenso degli utenti per offrire loro contenuti e pubblicità personalizzate;
- Disclaimer legali obbligatori: gli editori devono mostrare disclaimer sulla raccolta e l’analisi dei dati raccolti. La spiegazione deve essere mostrata sia usando un linguaggio tecnico e legale, sia con una descrizione user-friendly di facile comprensione per l’utente;
- Mostrare le informazioni del vendor: gli editori di app dovranno mostrare il numero totale di vendor utilizzati sul primo strato di una CMP;
- L’informativa sui vendor deve contenere specifiche informazioni: per esempio, devono rivelare i periodi di detenzione dei dati, le categorie di dati raccolti e una prova di applicazione di interessi legittimi. Gli utenti devono poter conoscere i dettagli completi sulle attività di processamento dei dati condotte da parte del sito web;
- Rifare il design della CMP è obbligatorio: cambiamenti nell’interfaccia utente sono obbligatori per permettere agli utenti opzioni di opt-in e, soprattutto, di opt-out.
Alcuni dei cambiamenti più importanti introdotti del TCF 2.2 dell’IAB riguardano in particolar modo la caduta della premessa di legalità del consenso “implicito”, con conseguente obbligo di richiedere e ottenere esplicitamente l’autorizzazione a raccogliere e usare le informazioni personali degli utenti per scopi pubblicitari e di profilazione in senso ampio. Dare per scontato il consenso non è più accettabile e, al contrario, costituisce una violazione della privacy dei dati degli utenti.
L’altra variazione importante riguarda l’opzione per gli utenti di riaccedere alle preferenze espresse e ritirare il consenso in un qualunque momento successivo. Il processo di revoca del consenso ai venditori e a tutti gli scopi dichiarati dal sito web deve essere semplice e concludibile con un click.
Altri aspetti riguardano l’interfaccia con disclaimer legale, la dichiarazione degli scopi della raccolta dei dati nella totale trasparenza e la presentazione di informazioni aggiuntive sul venditore. In questo modo, l’utente può decidere di prestare il proprio consenso accettando le informazioni presentate in modo più trasparente.
Considerazioni per la monetizzazione tramite pubblicità digitale con il TCF v.2.2
Il framework dell’IAB impone nuove considerazioni per chi desidera monetizzare tramite pubblicità digitale restando conformi alla trasparenza e al consenso.
Chi pubblica pubblicità digitali dovrebbe prestare attenzione ai seguenti fattori del quadro normativo previsto dal TCF v2.2:
- Elenco dei fornitori: il TCF 2.2 impone di mostrare i fornitori nel primo strato della CMP. Se l’elenco è troppo lungo, è preferibile mostrare solo quelli con cui si lavora a stretto contatto;
- Scopi della raccolta dei dati: il TCF 2.2 non riconosce l’interesse legittimo e impone di stabilire il consenso per scopi di creazione di un profilo pubblicitario personalizzato, selezione di annunci ad hoc e contenuti ritagliati sulla persona più in generale. Bisogna inserire chiarimenti circa i singoli scopi nel secondo strato della CMP;
- Consenso per annunci personalizzati (e non): per rispettare la privacy dei dati degli utenti come da disposizioni di legge, è obbligatorio richiedere il acquisire il consenso dell’utente e rispettare le sue volontà espresse;
- Segnalazione del consenso: a seguito dell’integrazione per cui Google supporta la versione 2.2 del TCF dell’IAB, i fornitori di tech ad possono seguire una linea guida unificata per segnalare il consenso a Google e all’IAB. Così, risulta possibile lavorare con Google Ads, Ad Manager e AdMob e far sì che il tag pubblicitario di Google e gli SDK ricevano la stringa di trasparenza e consenso dalla CMP con facilità, rispettando gli obblighi del TCF;
- Requisiti per le DSP: le Demand-Side Platforms devono aderire alle linee guida seguenti per raggiungere i requisiti del TCF v2.2. Tra questi, bisogna registrarsi come venditori ufficiali, avere stringhe di codice per segnalare in tempo reale il consenso e la trasparenza e, infine, avere una base giuridica legale per processare i dati sensibili degli utenti;
- Requisiti per i venditori: i vendor dovranno fornire informazioni aggiuntive in fase di registrazione, indicazioni sulle categorie di dati ottenute e analizzate, dettagli sul periodo di detenzione dei dati e un link a una pagina web che riveli gli interessi legittimi dei venditori.
Il potenziale di monetizzazione della conformità al TCF dell’IAB
Per tutti gli editori, inserzionisti e altre figure che usano strumenti pubblicitari mirati, comprendere e adottare il TCF dell’IAB rappresenta una vera e propria mossa strategica capace di migliorare la monetizzazione e sbloccare nuove opportunità di crescita sostenibile.
Ecco alcuni dei benefici che possono imprimere un elevato potenziale di crescita al tuo business:
- Creazione di fiducia: la trasparenza in materia dei dati raccolti infonde fiducia nei tuoi visitatori, incrementando il tasso eventuale di opt-in e stabilendo una solida base per relazioni a lungo termine che vanno a beneficio della tua attività;
- Adattabilità alle normative in evoluzione: in un settore che cambia costantemente per adattarsi a nuovi regolamenti sulla privacy, il TCF permette di restare aggiornati e prevenire il rischio di sanzioni e interruzioni di servizio, potendo quindi continuare a monetizzare;
- Massimizzazione dei flussi di entrata: la conformità al TCF apre nuove opportunità di collaborazione pubblicitaria con numerosi inserzionisti, che richiedono il rispetto degli standard sulla privacy e la trasparenza;
- Monetizzazione incentrata sull’utente: il TCF permette di offrire agli utenti opzioni di consenso più granulari, assicurando la centralità dei visitatori e migliorando la loro esperienza. In ultima analisi, ciò promuove interazioni vantaggiose per entrambe le parti, con possibile beneficio anche per gli sforzi di monetizzazione.
La scelta di una CMP per massimizzare le potenzialità del TCF dell’IAB
Le entrate pubblicitarie dipenderanno dalla tua capacità di ottenere il consenso e rispettare le scelte espresse esplicitamente dagli utenti. Dopo l’introduzione della versione 2.2 del TCF, chi decide di conformarsi ai requisiti normativi può ottenere un vantaggio per crescere, mantenendo la fiducia dei propri utenti e aumentando il tasso di consenso.
Una piattaforma di gestione del consenso certificata da Google come Usercentrics ti permette di lavorare in conformità con tutte le parti coinvolte: i legislatori che tutelano la sicurezza dei dati degli utenti, i requisiti del TCF IAB circa gli standard dell’industria e Google, che vuole mantenere i suoi prodotti sicuri. In questo modo, le aziende possono restare in conformità e massimizzare la loro raccolta dei dati al tempo stesso.
La CMP di Usercentrics è conforme al TCF v2.2 e offre:
- un’integrazione completa per lavorare con i fornitori di tecnologie pubblicitarie conformi alla protezione dei dati.
- la certificazione di CMP riconosciuta da Google, che permette di usare e sviluppare strategie con Google Ads a partire dal 16 gennaio 2024, nel SEE e Regno Unito;
- la possibilità di proteggere la tua attività restando facilmente aggiornato alle novità in materia di protezione della privacy dei dati e alle leggi attualmente in vigore, come il GDPR;
- il supporto per ottenere il consenso aggiuntivo per quei partner tecnologici elencati da Google, ma non ancora parte del TCF v2.2.
Altri fattori chiavi per scegliere una CMP certificata da Google:
- Esperienza utente: considerando i requisiti rigorosi dell’interfaccia utente richiesti dal TCF v2.2 dell’IAB, è opportuno scegliere una CMP capace di offrire un’interfaccia intuitiva e trasparente, che migliori l’esperienza utente in ciascuno strato del banner per i cookie;
- Personalizzazione: una CMP che ti permette di personalizzare il disclaimer mostrato in base al design del tuo sito web può migliorare ulteriormente l’esperienza utente;
- Capacità di integrazione: una CMP capace di integrare gli stack tecnologici, tra cui CMS, strumenti di analisi e piattaforme di tecnologia pubblicitaria, può semplificare notevolmente la raccolta e la gestione dei dati di consenso;
- Consenso granulare: assicurati di adottare una CMP che possa acquisire e gestire i dati a livello granulare. Questo migliora l’esperienza di selezione dei vari aspetti del consenso da parte dell’utente, che potrà scegliere come condividere i propri dati con terze parti e come ricevere annunci personalizzati;
- Traccia del consenso e audit: una CMP deve anche darti la possibilità di tenere traccia del consenso raccolto e offrire un audit sulla conformità dei dati raccolti. Così, resti conforme ai requisiti normativi e mantieni alti gli standard di trasparenza e fiducia verso i tuoi utenti.
È ora di proteggere le tue entrate pubblicitarie con il TCF v2.2 dell’IAB
Adottare il TCF v2.2 dell’IAB è una questione di conformità, ma anche e soprattutto di fiducia, crescita e massimizzazione della monetizzazione derivante dalle tue attività pubblicitarie.
Scegliere CMP come Usercentrics e Cookiebot™ ti aiuta a raccogliere il consenso più efficacemente, contrastando il declino del tasso di consenso che sta investendo il mercato europeo e incrementare il potenziale di monetizzazione.
Hai ancora dubbi su come proteggere i tuoi introiti pubblicitari soddisfando i requisiti del TCF v2.2? Parla ora con i nostri esperti e salvaguarda le tue opportunità di monetizzazione.